Scout speed: come funziona e quando fare ricorso
Lo scout speed è il cosiddetto autovelox invisibile. Ma come funziona quando esso non è opportunamente segnalato?
Lo scout speed viene definito autovelox invisibile. Il motivo è molto semplice. Esso non è presente a bordo delle strade ma è installato nelle auto delle forze dell’ordine. Cosa fa lo scout speed? Fotografa le auto che stanno viaggiando a velocità superiore rispetto a quella consentita su quei tratti. Un decreto ministeriale del 2007 e un altro del 2017 hanno precisato che tali apparecchiature non necessitano di segnali di preavviso. Funziona davvero così?
Secondo il tribunale di Belluno le cose stanno diversamente. Con la sentenza 535 del 2017 il giudice ha stabilito che la sanzione può essere annullata qualora sia assente un cartello di preavviso.
A questo punto, la domanda sorge spontanea. Chi ha ragione? Il codice della strada o i decreti ministeriali? Ciò che è certo è che il codice, all’articolo 142, prevede che il conducente possa ricevere a casa una sanzione riscontrata con apposite apparecchiature, a patto, però, che vi sia apposita segnalazione. Ricordiamo che i decreti ministeriali hanno carattere subordinato rispetto a quanto previsto dal codice della strada.
In virtù di tutto ciò, è possibile ricorrere al Giudice di Pace competente. In caso di vittoria la sanzione risulterà nulla e si potrà tentare di recuperare anche la tassa di € 43,00 pagata per effettuare il ricorso.
Altra importante precisazione. Lo scout speed non funziona solo come autovelox. Esso, infatti, verifica anche che l’auto fotografata sia in regola sia con la revisione che con la polizza Rca. In che modo? L’apparecchio è collegato ai database delle motorizzazioni e delle assicurazioni. In questo caso, non vi sono dubbi sul fatto che per tale strumento non sia prevista alcuna segnalazione preventiva. Gli agenti che riscontrano delle anomalie nelle auto fotografate possono fermare subito il conducente oppure ricevere una comunicazione a casa. Spetterà, poi, all’automobilista mettersi in regola in modo da evitare pesanti sanzioni.